La bandiera della Svizzera torna a sventolare su Torino. Dopo Reto Ziegler, in casa bianconera arriva Stephan Lichtsteiner. Con il neo compagno, in comune non ci sono solo la provenienza e l’appartenenza alla Nazionale elvetica, ma anche e soprattutto il ruolo. Terzino sinistro l’ex doriano, terzino destro il 27enne prelevato dalla Lazio.
Un terzino che fa della corsa e della resistenza le sue armi in più. Un vero maratoneta, pronto a mettersi a disposizione di Antonio Conte.
Nato il 16 gennaio 1984 a Adligenswil (cantone di Lucerna), Lichtsteiner allunga così l’elenco delle squadre in cui ha militato. Dopo gli inizi nelle giovanili di Adligenswil e Lucerna, il primo salto arriva con l’ingaggio da parte del Grasshoppers, il più vincente tra i club svizzeri. Ad appena 18 anni è già titolare fisso e contribuisce a vincere il campionato 2002/03, l’ultimo conquistato dalla squadra di Zurigo.
Nel 2005 un doppio cambio, di club e di nazione. Finisce in Francia, al Lille, dove conosce il grande palcoscenico europeo esordendo in Champions League. Dopo tre stagioni e oltre 100 partite giocate - segno di una grande continuità - è nuovamente tempo di cambiare.
Nel 2008 viene ingaggiato dalla Lazio e conosce il campionato italiano. Un’esperienza che si rivela subito positiva. Al termine della prima stagione vince la Coppa Italia. Gioca entrambe le gare di semifinale con la Juventus e nell’atto finale con la Sampdoria si toglie anche la soddisfazione di segnare uno dei rigori che decidono la sfida. Una gioia bissata pochi mesi dopo a Pechino con il successo nella Supercoppa Italiana con l’Inter. Anche la parentesi laziale di chiude dopo tre anni e con oltre 100 partite all’attivo (115 per la precisione, di cui 100 esatte in campionato).
Dopo essere stato in campo per l’ultima partita di Pavel Nedved (Juventus-Lazio datata 31 maggio 2009), ora ne ripercorre lo stesso cammino. Da Roma sponda Lazio a Torino sponda Juventus, esattamente 10 anni dopo. Con la speranza di poter rivivere le stesse soddisfazioni.
Lichtsteiner è un punto fermo della Nazionale della Svizzera con cui ha preso parte agli ultimi due appuntamenti importanti: l’Europeo 2008 ospitato insieme all’Austria e il Mondiale del 2010 in Sudafrica.